Per stare bene, alle volte, basta saper scegliere il film od il libro giusto. Ce lo spiega e ci fa vedere come, Silvia Adele Kohan in Biblioterapia e Cineterapia, Morellini Editore. 

Quante volte ci siamo sentiti giù di corda, demoralizzati, tristi, depressi? E quante volte ci siamo detti “vabbè, quasi quasi mi vedo un film”, oppure “adesso mi rintano in una buona lettura”? Diciamo che, molto spesso, i nostri “momenti no” li curiamo così, con un buon libro od una buona lettura. Certamente molti di noi prendono questa decisione in modo inconscio, semplicemente seguendo quello che si ha voglia di fare – o non fare – in momenti difficili. Ma se non fosse poi una scelta del tutto casuale? Se, invece, fosse dettata dalla natura stessa del libro o del film?

Per spiegare meglio quanto appena scritto, oggi voglio leggere con voi un libro davvero molto interessante, scritto dalla spagnola Silvia Adele Kohan, e pubblicato in Italia dalla Morellini editore, ovvero Biblioterapia e cineterapia. Libri e film per superare i momenti di crisi o per celebrare i momenti migliori. Ma non temete: questo libro ha tutta l’aria di essere uno dei “soliti” manuali, ma già dalle prime pagine ci accorgiamo che non è esattamente così e che, anzi, crea una seria dipendenza. Da cosa? Ma dai film, dai libri e dai consigli di lettura – e di visione – che si diverte a dare.

La finzione ti permettere di rispondere a domande vitali se sai scegliere quella che più ti conviene, quella che veramente ti dice qualcosa.

E infatti, il libro della Kohan è un piccolo vademecum che ci spiega cosa guardare, e cose leggere, nei momenti “no” e “si” della nostra vita. Quando non sappiamo prendere delle scelte, quando soffriamo per amore, quando stiamo affrontando dei cambiamenti profondi: ci sono consigli per ogni momento della nostra vita di adulti, ma anche di adolescenti. E non finisce qui, perché ogni libro e film è corredato da una scheda pratica, una sorta di carta di identità che diventa uno strumento indispensabile nel momento della scelta, ma anche un “bigino” ricchissimo, che ci permette di scoprire – o riscoprire – titoli desueti o poco conosciuti, film dimenticati e libri letti molti anni fa, ma che ancora oggi sarebbero utilissimi. 250 le opere letterarie e i film inseriti nel manuale, ovvero 250 modi di leggere il reale con gli occhiali della letteratura e del cinema.

Ma perché proprio i film e i libri? Perché, dice la Kohan, hanno il potere catartico di veicolare, trasmettere e far rivivere le nostre stesse emozioni e stati d’animo. Nei loro protagonisti noi ci immedesimiamo e ci rivediamo, vivendo sia situazioni attuali, sia le aspettative e i desideri più intimi. In poche parole, sono casse di risonanza grazie ai quali noi riusciamo a “sentire” i nostri desideri e, così, a comprendere meglio il mondo reale, fungendo da momenti di formazione, da strumenti di identificazione o da campanelli di avvertimento. Ogni film, ed ogni libro, diventano così delle vere e proprie “scorciatoie” verso se stessi, come afferma l’autrice, talmente forti da svolgere un compito propriamente terapeutico strettamente detto: facendoci immedesimare, ci danno la possibilità di vedere oltre noi stessi e di pensare più lucidamente.

Qualcuno ha suggerito che il film può essere paragonato a una coltellata: rapida, igienica, in un atto e in una sessione; il romanzo invece è paragonabile a un’illuminazione zen.