Milano, la Milano bene, è la città che non può essere raccontata. Ci prova (e ci riesce) Franco Vanni e il suo Steno Molteni ne il Caso Kellan, Baldini & Castoldi.

Il Caso Kellan di Franco Vanni è uno dei nostri consigli di lettura di questa giornata uggiosa e fredda. Da oggi in libreria, l’ultimo romanzo del giornalista di nera milanese, è un piccolo capolavoro del genere, un giallo perfetto in cui non solo ritroviamo la città di Milano e i suoi angoli più bui, ma anche una struttura perfetta, una trama ordita con sapienza, dove ci sono tutti gli ingredienti del giallo perfetto.

Steno Molteni è un “laghé”, viene da Bellagio e si è trasferito a Milano per intraprendere la carriera giornalistica. A 26 anni, scrive di nera, vive in un albergo e gira su una Maserati Ghibli del 70. Una mattina, dopo una serata molto alcolica e movimentata, viene contattato dal suo amico della Squada Mobile, Cinà Raffaele, detto Scimmia. La notte ha lasciato un bel ricordo on città: un omicidio, e non di una persona qualunque. La vittima è Kellan Armstrong, il filgio del console statunitense a Milano.

Inizia così, Il Caso Kellan, un giallo “giallissimo”, che ha un doppio pregio: oltre ad essere costruito alla perfezione, quasi senza alcuna sbavatura, ci racconta anche il lato più difficile di una città, oramai metropoli, che è Milano. A bordo della Maserati Ghibli del suo protagonista, Steno Molteni, ogni pagina diventa un vero e proprio tour nel dietro le quinte della società complessa, difficile, recalcitrante e, spesso, chiusa e gretta del capoluogo lombardo. Una città che, a parole, vuole farsi vedere aperta, tollerante e contemporanea, ma che alla fine cede il passo al pregiudizio, al preconcetto ed al passatismo. Perché il romanzo di Vanni parla di omofobia e di quella moda

Ma Il Caso Kellan non è solo questo. Tra le sue pagine respiriamo l’aria di una bella lettura, accattivante, divertente per certi versi e ben architettata. Una trama costruita a tavolino in cui indizi, prove, colpevoli e presunti tali si incastrano alla perfezione, senza mai lasciare lacune, perplessità o distrazioni, così da rendere la lettura di Vanni piena e appagante, come solo un buon giallo sa fare.

E se non vi ho ancora convinto, date un occhio all’intervista che l’autore ha lasciato alla Ladra per Fashion Times!

FRANCO VANNI E LA SUA MILANO BENE: “IL CASO KELLAN” (INTERVISTA ALL’AUTORE) <<


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