Vi siete mai chiesti quanta energia “rubino” i sogni? Oggi vi parlerò di come sarà il Covo della Ladra, la nuova libreria del giallo di Via Padova.


Lo scorso giovedì vi ho parlato di cosa sta accadendo in questi giorni di mezza estate. Ad ottobre apriremo il Covo della Ladra ovvero una piccola libreria del giallo, del noir e del Fantasy. C’ho messo un anno a maturare questa idea e a stendere un progetto che avesse senso, che prendesse in considerazione il luogo in cui si sarebbe aperta, che sapesse individuare il genere giusto e che ascoltasse i sentimenti della città (e del mio quartiere).
Ma ho impiegato una vita per renderlo possibile. Ed ora? Ed ora sono ad un passo dal dargli vita.
Ma perché qui è ora, mentre tutti dicono che con i libri non si vive, che il libro lo compri su Amazon, che le librerie non aprono ma chiudono?
Come ogni storia che si rispetti, anche questa inizia con un “c’era una volta“, a Milano, la più grande libreria del Giallo d’Italia. Si chiamava la La Sherlockiana e la sua proprietaria, nonché anima, era Tecla Dozio. Una bella storia, non senza qualche difficoltà, che ha avuto il suo epilogo nel 2016, quando Tecla ci ha lasciati, orfani di un personaggio carismatico, di un editor sapiente e, soprattutto, di una vera Signora in Giallo.

Il 1° novembre 2016, in una viuzza laterale della vitale Via Padova, nasceva un’idea: quella di aprire una libreria in un quartiere che di librerie non ne vedeva da tempo. Quest’idea muoveva i primi passi da un piccolo sogno che una bambina, poi adolescente, aveva fatto mentre trascorreva i suoi pomeriggi dopo scuola tra gli scaffali della libreria del nonno, a Como. Un sogno che, quel 1° novembre comincia a prendere la forma di un blog letterario, Ladra di Libri, dove si leggono e recensiscono romanzi, saggi e pubblicazioni di ogni genere, dove si intervistano autori e si va on line con due appuntamenti podcast a settimana. Un blog che, piano ma non troppo, è cresciuto in meno di un anno e ha avuto la forza e la costanza di fare del libro un vero protagonista.

C’era una volta, anche, una via di Milano da tutti conosciuta come quartiere multietnico, poliedrico, dalle molteplici anime. Si chiamava, e si chiama, Via Padova ed è ai margini nord della città, tra le arterie che portano fuori Milano, lo storico Naviglio Martesana e Piazzale Loreto. Lì, dove storicamente, viveva la Ligera, la mala milanese dell’immediato dopo guerra, tra Jess il Bandito, il Solista del Mitra e il Vallanzasca. Oggi, quando si cammina per i suoi marciapiedi, si incontra l’umanità, nel bene e nel male, in ogni sua sfumatura. Ma si ha anche il privilegio di sentirsi parte di qualcosa di molto più grande, di qualcosa che ha il potere di riunire tutte le culture in 4 chilometri di negozi, artigiani, creativi, artisti e semplici cittadini. Via Padova è il fulcro attorno al quale si gioca il futuro di Milano, la sua capacità di diventare moderna, di accettare tutti i suoi abitanti e di farsi accettare da loro.

Via Padova, e il quartiere che si crea con la limitrofa Viale Monza, non ha librerie. Non le ha più da molti anni. Ma chi lo ha detto che non ne senta, invece, il bisogno?

Così prende forma e di progetta il sogno di un vero e proprio covo, una libreria dedicata al giallo, al noir ed al fantasy. A scaffale ci saranno presenti i titoli d’ultima uscita, i classici del genere ma anche un’attenta selezione tra gli editori indipendenti e gli esordienti. Nel Covo si potranno trovare libri in lingua (da marzo 2018), libri di saggistica ed edizioni in selfpublishing. E in libreria saranno attive anche le ordinazioni di libri introvabili, fuori stampa o rari, sempre di genere, grazie al servizio di Book seekers, attivo anche da WApp e sito.

Ma, visto che di sogno stiamo parlando, facciamo le cose in grande. Intorno all’oggetto libro ruotano presentazioni, incontri con gli autori, con gli editori e i protagonisti principali della scena letteraria di genere, con un particolare legame con la città di Milano e le sue eccellenze. Ma non solo: corsi, laboratori, letture animate e la collaborazione costante con le principali realtà del territorio.

Non ambisco a raggiungere la brava Tecla Dozio, ma almeno, non ci (e non vi) faremo mancare nulla. Soprattutto, i libri non mancheranno più!