Non importa che genitori siate, ma l’alimentazione dei nostri piccoli è qualcosa che non può essere delegata a nessuno. Parola di Laura Bruzzaniti e di “Non aprite quella pappa!”, edizioni Altreconomia.

Essere genitori ci pone in una posizione molto delicata: le scelte che facciamo noi condizionano la vita dei nostri piccoli. In ogni momento della giornata. Dall’abbigliamento al cibo. Soprattutto per il cibo. Oggi, non importa che tipo di genitore siate: alternativi, apocalittici, integrati. Oggi importano solo i nostri piccoli e le scelte che non possiamo delegare a nessuno e lo facciamo con Non aprite quella pappa! Manuale di autodifesa per genitori e bimbi.

Laura Bruzzaniti è una giornalista. Si occupa di contemporaneità e società e, da quando è diventata mamma, ha scoperto di essere diventata una nuova tipologia di consumatore: quella del genitore. E mentre la società contemporanea ci spinge alla velocità ed alla semplificazione dei processi che spesso ci fa un po’ paura, la giornalista romana scrive un vero e proprio dossier sul cosiddetto “baby food”, ovvero l’industria dedicata alla produzione di preparati, omogeneizzati e alimenti specifici per la prima infanzia.

La scelta del cibo per i nostri figli – che siano neonati, bambini o ragazzi – è sottoposta a influenze di cui non sempre siamo consapevoli: i consigli dei medici, l’informazione che crediamo indipendente, la fiducia che riponiamo in una marca o l’idea che un certo alimento sia adatto ai bambini e salutare.

Apre così, la Bruzzaniti, questo libro inchiesta sui “padroni della pappa”, avvallato da documenti, testimonianze, e dati, ma guidato anche (e tanto) dal buon senso che non si è ancora del tutto assopito e che spinge la giornalista a chiedersi il perché delle cose.
Quello che viene descritto in questo libro sono gli atteggiamenti e il modus vivendi di una società che, giorno dopo giorno, si è allontanata da un sano contatto con la natura e il vivere secondo natura, elementi ancora molto determinanti per la sana crescita dei più piccoli. Come ci ricorda, infatti, l’autrice il cibo industriale per bambini non avrebbe ragione di esistere visto che, come ricorda lo stesso OMS, l’Organizzazione Sanitaria Mondiale, l’allattamento esclusivo al seno deve essere integrato e, gradualmente sostituito a quello della famiglia, sminuzzato e tagliato. Nessun medico, nessuno studio ha mai detto che i bambini debbano aver bisogno di una alimentazione speciale. Lo dice, però, il marketing, che tratta questo tipo di alimenti come necessari per la salute dei bambini.

Le mamme sono consumatrici esigenti ma anche disposte a spendere per avere prodotti di qualità: nella lotta per la conquista degli stomaci, quindi, per le aziende diventa importante studiarci per conoscerci a fondo e darci proprio quello che vogliamo.

Così, Non aprite quella pappa!, non è solo un manuale sulla pappa dei più piccoli. La Bruzzaniti cerca di descrivere un quadro il più possibile dettagliato, dove vengono messi a nudo e descritti tutti i meccanismi che si celano – ma neppure poi troppo – dietro i meccanismi del baby food e degli omogeneizzati, dei condizionamenti e delle pressioni che arrivano dagli stessi medici, riguardo la scelta dei prodotti miglio e, soprattutto, ci mette in guardia dalle false informazioni scientifiche dietro cui si cela la promozione di alcuni tipi di alimenti. Non aprite quella pappa! è, però, anche un manuale che ci aiuta a capire e leggere meglio i contenuti delle etichette e delle informazioni nutrizionali che troviamo sulle confezioni degli alimenti per la prima infanzia. E accanto alle sue indagini, e inchieste, ricerche sul campo e reportage veri e propri sui meccanismi della pappa, la giornalista romana inserisce anche alcune interviste, ed interventi, molto qualificati: da Adriano Cattaneo, epidemiologo, a Paola Negri, Ibfan Italia, sino alla psicologa Francesca Romana Puggelli.

Naturale non è sempre sinonimo di salutare. Parliamo per esempio dello zucchero. Lo zucchero di canna scuro è considerato da molti un prodotto più naturale dello zucchero bianco e quindi usato con più tranquillità anche per i bambini. I realtà anche lo zucchero scuro è un prodotto raffinato…

Che voi ci crediate o meno, che lo scetticismo e il fastidio si siano impadroniti di voi, a noi poco importa. Importa invece che, con occhio critico, non lasciate andare questo libro, lo leggiate, ne traiate le vostre conclusioni e lo facciate proprio. Perchè almeno la scintilla del dubbio possa albergare nel vostro animo.

Perchè la salute dei nostri figli comincia proprio da noi genitori.


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