Chi decide il successo o l’insuccesso di un libro? A vedere le ultime novità pubblicate, i lettori. E questo grazie a Wattpad ed alle piattaforme di Self Publishing.

Ogni giorno arrivano sugli scaffali delle nostre librerie virtuali centinaia di nuovi libri, pubblicati per lo più da autori in erba, editi da case editrici sconosciute o che portano lo stesso nome dell’autore. Alcuni di questi, non arriveranno alla fine del mese e verranno presto dimenticati, tranciati da recensioni senza pietà. Altri, invece, i più fortunati, sopravviveranno per qualche mese scalando le classifiche e guadagnando anche posizioni di visibilità discreta. Altri, ancora, registreranno subito un boom di download, si posizioneranno per qualche tempo primi in classifica tra i best seller segnalati nella Home page di Amazon e arriveranno sugli scaffali delle librerie, arricchendo qualche editore, meno il loro autore, e raramente il lettore. Tutti questi libri sono pubblicati e messi on line da piattaforme di Self Publishing o provengono da un social network molto noto tra i più giovani e nella comunità degli scrittori: Wattpad  (scopri di più). E proprio di quest’ultimo vi voglio parlare oggi. Perché la domanda con cui apro questo post, parte proprio da qui.

Tutti noi, bene o male, abbiamo un’idea romantica dello scrittore. Vediamo questo omino, chiuso nel suo studio, a scrivere la storia della sua vita. Vediamo sempre questo omino inviare la copia del suo manoscritto ad una casa editrice e vediamo, ancora, questo omino tornare a casa sconsolato, dopo che l’editor di turno ha respinto la sua richiesta. Tutto molto triste. E tutto molto antico.

Oggi lo scrittore esordiente non è più un omino, ma un giovane intraprendente che mette a nudo sé stesso direttamente davanti al pubblico, ne raccoglie consensi, approvazioni, critiche e lamentele, raccoglie visualizzazioni, like e follower e, così, fa salire il rating del proprio manoscritto. Ed alle volte gli riesce così bene che anche l’omino/editor della vecchia casa editrice si accorge che al pubblico – quello vero, fatto di lettori di ogni razza, specie e tipo – il manoscritto piace davvero, e si scapicolla pur di essere il primo a pubblicarlo. Questo scenario è, a grandi linee, ciò che succede all’interno del più grande social network, per scrittori e lettori, oggi esistente: appunto Wattpad. Ed un esempio di quanto vi sto raccontando è il ciclo di After, scritto da Anna Todd, 367 milioni di visualizzazioni on line, in Italia pubblicato da Sperling & Kupfer, con 5 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Oppure, My Dilemma Is You di Cristina Chiperi, da poco in libreria.

Su Wattpad, è il pubblico a decretare il successo di un testo, leggendo la storia, interagendo con essa e, cosa più importante, dando un feedback di gradimento concreto e  visibile, direttamente all’autore. Con un meccanismo che  Robin Murray, Julie Caulier Grice e Geoff Mulgan  definirebbero di “innovazione sociale“, la catena decisionale sembra invertirsi: a consigliare alla casa editrice cosa gli piacerebbe vedere sugli scaffali non è più un editor o una ricerca di mercato, ma è il gradimento del pubblico on line.

E a confermare questi trend sempre in crescita, sono anche i numeri: oggi Wattpad conta più di 3.200 milioni di storie online, con una crescita di più di 300.000 nuove aggiunte mensili, 8 milioni di visitatori unici mensili in cui i titoli più popolari registrano più di 10 milioni di letture e più di 10.000 commenti. Tra tutte queste storie pubblicate, molte sono improvvisate, scorrette, dei veri prodotti della cultura trash contemporanea. Altri, invece, sono ben costruite e ben architettate, scritte con uno stile fresco e intelligente: insomma, degli ottimi lavori che aspettano solo di essere letti. Il vero lavoro del lettore, sta proprio nel riuscire a scovarle, sostenerle e supportarle sino alla fine.

Così, alla luce di quanto detto sino ad ora, ci poniamo nuovamente la domanda iniziale: chi decide quali libri pubblicare? Lo so, lo stiamo pensando tutti insieme. Oggi il vero editor, chi sceglie la storia, è direttamente il lettore. Ma non dobbiamo scandalizzarci, né gridare allo sconcerto. Piuttosto riflettere e pensare possibile, se non doveroso, un mutamento di scenario, dove lo scrittore sia in contatto diretto con il proprio pubblico, il pubblico sia chiamato ad avere una capacità critica maggiore nei confronti di ciò che legge ed alla casa editrice spetti il compito di intercettare le opere più lette e sostenute per lanciarle sul mercato della grande distribuzione e rendere omaggio alle capacità del suo autore.

Un sistema utopico, questo, ma che sottolinea una grande verità, ovvero la necessità di riformare veramente il mondo dell’editoria, per dargli nuova forza e nuova vitalità. E renderlo davvero al passo con i tempi.