E se nel vostro pacchetto vacanze (e)state leggeri metteste una favola irriverente e giocosa come La principessa sposa?

Se dovessi raccontare la trama de La principessa sposa, mi basterebbe dirvi che è la storia di una bellissima fanciulla che si innamora del suo garzone e che rischia di andare in sposa ad un crudele Principe. C’è qualche pirata, un paio di avventurieri scavezzacollo e tanta, tantissima avventura.

Ma il romanzo del magistrale William Goldman non è solo questo. È una storia sincera e divertente che sa parlarci del significato e del lavoro dello scrivere, della creatività e del potere generativo dell’immaginazione. Mentre seguiamo le avventure di questa favola fantastica, seguiamo anche le avventure del narratore che ci racconta, in forma diretta, il suo lavoro di scrittura.

Il tono non scende mai, serrato come nei migliori romanzi di avventura, ma si sposa alla forza ironica di chi non si prende sul serio. Anche perché Goldman sapeva scrivete molto bene. Scomparso lo scorso novembre, firmò le sceneggiature di film come Il Maratoneta, Papillon e Misery non deve morire e la leggerezza di chi possiede il dono del “mestiere dello scrivere” si sente tutto.
E sì, so a cosa state pensando. Si tratta di una storia fantastica, di principesse e pirati, di cappa e spada… cose che leggono i bambini.
Ma vi assicuro che giocare ogni tanto con i generi può diventare davvero molto interessante e… costruttivo!

Da leggere con il sorriso, un po’ fanciulli e con le cuffie nelle orecchie, cullati dalla Lullaby love di Roo Panes.