La Garfagnana non è mai stata così magica come nell’ultimo romanzo fantasy di Alessio del Debbio, “Ulfhednar war. La guerra dei lupi”, Il ciliegio edizioni.

Ci sono terre che sembrano aver accumulato una carica di storie, di credenze, di mitologie davvero interessanti. Che nascano dalla tradizione o dall’immaginazione, non ha in realtà importanza. Esse creano e danno, del luogo stesso, una fascinazione che spesso non ha eguali.  Così la Garfagnana si ammanta di una nuova forza quando un autore come Alessio Del Debbio rielabora la mitologia locale mischiandola a quella norrena per dare vita ad un mondo in cui il reale e l’immaginario si uniscono in un mix esplosivo. Il risultato è “Ulfhednar war. La guerra dei lupi“, l’ultimo libro che Alessio ha pubblicato per Il Ciliegio: un bel romanzo godibile, ma soprattutto un urban fantasy che sa lasciare il segno.

Quali sono gli ingredienti di questa storia?
Prima di tutto un branco di uomini lupo che discendono direttamente dagli antichi ulfhednar della tradizione norrena. Guerrieri feroci, votati alla guerra ed alla distruzione. E tra loro Daniel e Marina, fuoriusciti in cerca di un alfa giusto ed equo.
Poi la Natura, vera protagonista, che tutti accoglie e tutti governa con le sue leggi. Una Natura che esiste davvero e che è quella dei monti della Garfagnana, sospesi tra realtà e leggenda, mito e storia.
Infine un ragazzo, Ascanio, che per stirpe ha il potere di parlare con la Natura stessa, di ascoltarla e di trarre forza da essa. E accanto a lui il Male, ovvero una forza eterna che minaccia di stravolgere l’equilibrio della Natura di cui Ascanio è depositario.
Accanto a queste forze, altri attori si divincolano dalla penna di Alessio e prendono vita, un po’ funzionali alla narrazione, un po’ parte stessa di una storia che ha più voci e più destini che si intrecciano. Tutti necessari, nessuno superfluo.
Ulfhednar war. La guerra dei lupi scorre veloce, pagina dopo pagina, mentre il presente, il passato di Ascanio e dei suoi amici ed un passato ancora più remoto ed oscuro, si alternano, capitolo dopo capitolo, rimettendo ogni tassello della storia al proprio posto.  Così non ci troviamo solo davanti ad una storia di genere ben scritta e ben ideata, ma ci ritroviamo a prendere parte ad una vera e propria quête, alla ricerca della verità, del passato e di un senso di giustizia e fedeltà che travalica l’umano.
E la forza del romanzo di Alessio Del Debbio è proprio qui: non c’è un depositario della verità, qualcuno che educe qualcun altro verso la propria rivelazione. Non ci sono maestri o guide che possano aiutare Ascanio, Marina e Daniel nella loro impresa. Non ci sono verità rivelate, depositari del sapere, shamani, creatori o cose simili. Il mondo in cui vivono Ascanio, Daniel, Marina e gli altri personaggi creati da Alessio Del Debbio, vivono la nostra stessa vita e, come più spesso accade, le verità la devono risoctruire da soli, ricercando, risalendo alle origini delle cose, imparando dove possono e sbagliando dove non riescono. Con Ulfhednar war. La guerra dei lupi ci troviamo davanti ad un puzzle che i protagonisti in prima istanza, e noi lettori in seconda battuta, dobbiamo rimettere in ordine. E non è detto che si trovino, alla fine, tutte le tessere necessarie.

La Ladra elegge questo di Alessio come il miglior fantasy di questo 2017, per tutti i motivi elencati sino ad ora, ma anche e soprattutto perché Ulfhednar war. La guerra dei lupi è genuinamente italiano, non scimmiotta mode o modi da scrittore fantasy, ma parte da una fonte autorevole e genuina, ovvero quella del genius loci di un luogo, intriso di credenze popolari e di storia, di mito e leggenda.


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