Dalle pagine in versi di “Ciò che rimane”, alla voce profonda e pacata di Raffaele Iacaruso, ai microfoni della Ladra per le interviste del mercoledì. 

Incontrare questa mattina Raffaele Iacaruso è stato come immergersi in quelle increspature del presente di cui vi parlavamo, oggi nella recensione della sua prima raccolta poetica, “Ciò che rimane“: un mondo descritto da chi, la vita, è abituato ad osservarla con la lente di ingrandimento. Nelle sue parole, come nei suoi versi, vive il riverbero della vita stessa, dei suoi momenti fugaci, dei dettagli che sfuggono nel flusso e nello scorrere del tempo.

E se di poesia del frammento dobbiamo parlare, che frammenti siano, quelli che Raffaele ha messo sul tavolo del nostro covo ladresco. Tra un caffè, una brioches e una lettura, ecco tutta la bellezza del nostro contemporaneo, raccontataci direttamente dalla sua viva voce.