Qualche giorno fa, per Libri Piccini, vi avevo parlato di un “furto” recentissimo che avevo fatto. Il libro si intitolava “Il Piccolo Mago e la Stadera” (Silele Edizioni): una bella fiaba scritta in versi e a 4 mani da Barbara Gaiardoni  e Andrea Vanacore, illustrata dal burattinaio Maurizio Gioco.

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Barbara Gaiardoni | Foto di Andrea Vanacore

Oggi, invece, ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Barbara, Andrea e Lucia Isabel Esposito, libraia e autrice della prefazione del libro. Così ho scoperto alcune cose davvero interessanti.

Che cos’è, Barbara, veramente, “Il piccolo Mago e la stadera”?

Non è solo un libro: è soprattutto un progetto che prevede il coinvolgimento di più professionisti operanti in differenti settori: editori, librai, musicisti e  imprenditori che credono nell’autorevolezza dell’educazione alla lettura, alla scrittura e alla illustrazione intesa come forma d’arte… e in ultimo ma non da ultimo, blogger come te Ladra: la comunicazione è anch’essa importantissima.

Di questo progetto variopinto ne parleremo tra pochissimo…ma la storia del Piccolo Mago com’è nata, Andrea?

Nasce non a caso in rima, perché educa i grandi e i piccoli ad ascoltare storie, facendo leva sul piacere di una parola “ritmica”  che trasmetta contenuti importanti, come l’amore, il rispetto per le differenze e tanti altri temi che toccano gli affetti, dalla famiglia alla semplice vita di coppia! I “grandi”, peraltro,  sono convocati come testimoni di pratiche purtroppo ormai obsolete, quasi dimenticate, come quella del redigere lettere d’Amore manoscritte. L’obiettivo è quello di dimostrare come, attraverso la scrittura -quella realizzata su carta e con la penna- ci si possa prendere cura, “magicamente”, dei propri sentimenti e di quelli altrui.

…e a proposito di Amore, che cos’è, Barbara, per te l’Amore?

Amare è una scelta importante che si rinnova ogni giorno; perciò conta dare e ricevere, fin da piccoli, l’educazione agli affetti che fanno dell’esperienza umana un’opera d’arte in continua evoluzione, ma dal cuore Antico.  Quella del leggere ad alta voce e dello scrivere d’Amore consente di creare una occasione per riprendere un dialogo d’amore –quello fra adulti e bambini- che ha bisogno di cura.

Quando ho letto la sinossi del Piccolo Mago, Lucia, sono stata piacevolmente colpita a proposito del leggere ad alta voce…che cosa ne pensi?

Leggere, ad alta voce e assieme, produce conoscenza; non solo delle tematiche trattate, ma soprattutto del pensiero altrui che diventa, in quel preciso momento, fra le maggiori conquiste che un essere umano può esperire nella propria vita di relazione. Quando i bambini crescono, si riduce la possibilità di trovare un momento in cui stare in famiglia anche solo per il piacere di condividere la lettura di una storia. Favorire la lettura ad alta voce è importante perché, leggendo, l’adulto non diventa un semplice esecutore, ma un mediatore tra la storia narrata e l’ascoltatore, un portatore di esperienza, di nuove conoscenze legate al proprio vissuto. Con il progetto “1 LIBRO X 2”  chi legge non esercita la mera funzione di lettore passivo, ma diventa un interprete del racconto, attento alle domande dei bambini.

E a proposito del progetto… dicevi prima, Barbara, che più professionisti sono e saranno coinvolti nel progetto. Cosa accadrà di fatto?

Il progetto prevede:

  • la pubblicazione delle altre due fiabe che sono già state scritte;
  • la rappresentazione di questa trilogia riletta e interpretata in versione musicale: il mio passato di violinista mi porterebbe a pensarlo in veste classica, ma non escludo altri generi artistici; è già stato pubblicato l’audiolibro raccontato da Lorenza Cristanini Mion;
  • la progettazione di oggetti educativi per favorire la diffusione del piacere della buona lettura e scrittura, tenendo presente anche i bambini affetti da disagi dell’apprendimento scolastico;
  • l’educazione alla solidarietà: ci siamo dati come obiettivo quello di fare recapitare alle famiglie di bambini terremotati delle copie del libro accompagnate da lettere manoscritte dai tutti coloro che vorranno scrivere loro un messaggio d’affetto.

A te, Andrea, l’ultima parola: ma in fondo, qual è l’obiettivo del progetto?

E’ quello di creare una rete di professionisti che hanno un comune denominatore: il fare impresa investendo ciascuno, a modo proprio, sul diffondere una cultura di qualità, che ambisca a farsi scopo e promotrice di valide iniziative artistiche, socialmente belle e utili.


Per seguire tutte le avventure del Piccolo Mago cliccate su

http://barbaragaiardoni.altervista.org/blog/1librox2/